Labcam srl, il Laboratorio Chimico Merceologico della Camera di Commercio di Savona, con sede ad Albenga, ha un settore dedicato, e di recente potenziato, proprio per la ricerca della legionella.
«Eseguire periodicamente controlli e analisi mirate, rivolgendosi al personale esperto, e per debellare l’eventuale presenza di batteri, avvalersi di imprese specializzate che attuano trattamenti appropriati quali, ad esempio, quelli termici o di iperclorazione». È il consiglio di Luca Medini, direttore di Labcam srl, il Laboratorio chimico merceologico della Camera di Commercio di Savona che richiama l’attenzione sui rischi del batterio della legionella dopo la chiusura, per tre giorni, della facoltà di Farmacia dell’Università di Napoli scattata, in queste ultime ore, in seguito alla morte di un impiegato dell’ateneo per legionella. «È un batterio spesso sottovalutato – spiega Medini – ma che può annidarsi negli impianti idrici dei condomini, delle strutture ricettive o nelle piscine e può avere un’ampia diffusione in quanto l’infezione da legionella si contrae tramite inalazione di minuscole goccioline di acqua (aerosol), che contengono i batteri».
Le situazioni più pericolose riguardano: docce, rubinetti, vasche con idromassaggio, fontane, umidificatori, condizionatori di acqua e torri di raffreddamento. I soggetti più a rischio gli anziani, i malati cronici per cui la legionella può essere fatale ne 70-80% dei casi che abbiano contratto il batterio. «Nel nostro Laboratorio di Albenga – spiega Medini – abbiamo recentemente potenziato il settore dedicato alla ricerca di legionella, proprio per garantire maggiore assistenza agli operatori, in particolare del comparto turistico, del territorio, offrendo un servizio di analisi rapido e affidabile, basato su metodi di prova normati e riconosciuti a livello internazionale». Secondo il ministero della Salute, in Italia negli ultimi anni sono stati notificati mediamente un centinaio di casi di legionellosi ogni anno. La maggioranza di essi viene notificata da poche regioni del Nord e del Centro Italia, mentre solo un numero molto limitato di casi viene segnalato dalle regioni dell’Italia meridionale. I sintomi più frequenti sono febbri e polmoniti. «I batteri – ricorda Medini – si adattano molto bene all’acqua calda e resistono a valori di pH e di cloro decisamente sfavorevoli alla maggioranza di altri microrganismi che si ritrovano frequentemente nelle acque destinate al consumo umano. Inoltre, la presenza di biofilm, di calcare e di tubature che tendono alla corrosione e che rilasciano nell’acqua metalli come zinco e ferro, contribuiscono a creare un ambiente ottimale per la proliferazione di legionella nella rete idrica. Consigliamo sia agli amministratori di condominio, in quanto custodi dei beni condominiali, e ai gestori di strutture turistico e ricettive stagionali di attuare adeguate misure di prevenzione e monitoraggio degli impianti attraverso mirate analisi batteriologiche che scongiurino ogni pericolo di contaminazione».